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Posted on Apr 27, 2022

In Umbria, si lavora affinché l’appartenenza alla civiltà Longobarda diventi un’attrattiva turistica

In Umbria, a Spoleto e a Campello sul Clitunno, si lavora per la realizzazione di iniziative e percorsi ciclopedonali, affinché l’appartenenza alla civiltà Longobarda diventi un’attrattiva per nuovi target turistici

 Ben 126 i progetti, tra cui quelli umbri, che fanno parte del piano di gestione 2022-2027 del sito seriale UNESCO

“I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”

elaborato dall’Associazione Italia Langobardorum

È stato presentato nei giorni scorsi il nuovo “Piano di Gestione 2022-2027” del sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, che raggruppa le testimonianze architettoniche e artistiche più significative della civiltà longobarda all’apice del suo sviluppo storico, distribuite in sette località di cinque diverse Regioni italiane tra cui, in Umbria, la Basilica di San Salvatore a Spoleto (PG) ed il Tempietto del Clitunno a Campello sul Clitunno (PG).

A dieci anni dall’iscrizione del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” all’interno della World Heritage List UNESCO, avvenuta il 25 giugno 2011, l’Associazione Italia Langobardorum, struttura di gestione del “sito di rete, ha avviato il processo di ridefinizione e aggiornamento del Piano di Gestione esistente. L’adozione del nuovo strumento di gestione dell’Associazione, intende dare un nuovo impulso al lavoro, in particolare per quanto riguarda l’implementazione delle attività volte alla crescita socio-economica dei territori che ospitano le testimonianze monumentali della civiltà longobarda in Italia, sia dal punto di vista culturale – volte alla conoscenza, conservazione, sensibilizzazione e promozione del patrimonio – sia dal punto di vista turistico.

In Umbria oltre ai progetti di rete nazionali, si lavorerà sia su progetti dei singoli territori di Campello sul Clitunno (Pg) e di Spoleto (Pg), che su quelli di prossimità, che enfatizzeranno il legame territoriale e tematico dato dall’appartenenza di questi, insieme ad altri comuni umbri, all’antico Ducato di Spoleto. Fiore all’occhiello del Piano di Gestione del Sito seriale UNESCO sarà l’organizzazione di percorsi ciclopedonali che collegheranno la chiesa di San Salvatore di Spoleto con il Tempietto del Clitunno di Campello sul Clitunno, ma anche con i comuni limitrofi alla scoperta delle emergenze architettoniche, dei musei e degli eremi dove sono ancora vive le tracce del popolo Longobardo.

 “A Spoleto, l’Amministrazione comunale sta lavorando per riaprire, entro l’inizio del 2024, il sito di San Salvatore – ha raccontato Danilo Chiodetti, vicepresidente dell’Associazione Italia Langobardorum e assessore del Comune di Spoleto (Pg) – dove sarà realizzato un adeguato centro di accoglienza, informazione e documentazione in modo da contribuire maggiormente alla diffusione della cultura e dell’identità longobarda, e coltivare nel contempo il senso di appartenenza della comunità rispetto alle proprie radici storiche. È importante mettere a conoscenza cittadini e visitatori delle tradizioni derivanti dall’appartenenza alla civiltà Longobarda. Dal punto di visto turistico, puntiamo ad un’offerta turistica integrata che passa anche per la promozione del turismo lento (spirituale, culturale, sostenibile, sportivo)”.

Come ha sottolineato anche Maurizio Calisti, Sindaco di Campello sul Clitunno, parte dei progetti previsti localmente saranno rivolti alla rigenerazione urbana, sociale e culturale, in primis dell’area del Tempietto del Clitunno e del prospiciente Castello di Pissignano. “Stanno procedendo i lavori alla Centrale Enel accanto al Tempietto del Clitunno, all’interno della quale ci piacerebbe immaginare uno spazio culturale al servizio del Tempietto con biglietteria, bookshop, sale didattiche, servizi di assistenza turistica e di supporto allo spazio museale. Altre azioni saranno volte alla promozione di incontri, conferenze, cicli di seminari, ma anche progetti di coinvolgimento delle scuole che prevedano non soltanto la conoscenza delle nozioni legate al sito seriale, al Tempietto e alla storia del periodo, ma di offrire anche dei momenti di riflessione esperienziali e dei laboratori che vadano ad indagare l’attualità del messaggio dei longobardi. I Longobardi possono rappresentare infatti, un esempio positivo per educare le giovani generazioni al riciclo e all’integrazione dei flussi migratori. I Laboratori verranno sviluppati di concerto con i plessi scolastici, rappresentando una preziosa offerta formativa su temi che rispondono a criticità del presente”.

 “Il lavoro di aggiornamento del Piano di Gestione, che si propone come guida e punto di riferimento costante per la tutela e valorizzazione di un sito seriale così complesso, come quello dei Longobardi in Italia, in cui intervengono più attori, è stato condotto cercando il coinvolgimento più ampio possibile” ha affermato Antonella Tartaglia Polcini, Presidente Associazione Italia Langobardorum. “Redigere un Piano di Gestione consiste nell’esaminarne le forze e gli attori presenti sul territorio, tanto nel campo culturale quanto in quello socioeconomico e turistico. Lo abbiamo fatto attraverso il coinvolgimento dei diversi soggetti portatori di interesse, non solo delle istituzioni che formalmente fanno già parte della struttura di gestione, ma anche delle comunità locali e dei numerosi soggetti di diversa natura che si sono impegnati nel tempo in contatti e collaborazioni con l’Associazione Italia Langobardorum. Sono state definite le strategie da intraprendere per garantire la valorizzazione e promozione del sito seriale, sia a livello di rete che di singole componenti, per consentire a realtà diverse e distanti tra loro di coordinarsi lavorando con una visione comune e obiettivi condivisi”.

Per individuare e raccogliere i contenuti, che sono poi stati oggetto della stesura del nuovo piano di gestione del sito UNESCO, nel dicembre 2020 è stata infatti organizzata una maratona digitale Longobarda, un vero e proprio Hackathon, che ha coinvolto attivamente i diversi stakeholder territoriali, con l’obiettivo di individuare progettualità e strategie future di valore.

Il nuovo Piano di Gestione, si articola in 13 progetti di rete che coinvolgono congiuntamente i sette territori del sito UNESCO a livello nazionale e numerosi progetti locali, per un totale complessivo di 126 progetti, impostati attorno a cinque tematiche: il miglioramento infrastrutturale, con la creazione di nuovi percorsi e il potenziamento dell’accessibilità ai monumenti; la divulgazione della storia, cultura e del patrimonio intangibile, attraverso ad esempio l’organizzazione di incontri e conferenze, la predisposizione di piani di comunicazione e l’allestimento di mostre in sedi nazionali ed internazionali, che servano a sensibilizzare e diffondere la conoscenza della civiltà longobarda; la collaborazione con scuole, università, enti di ricerca, con l’attivazione di laboratori didattici e la promozione dell’attività di studio dei siti; gli interventi di conservazione e valorizzazione della core zone, con la necessaria pianificazione di azioni di manutenzione e restauro dei beni; gli interventi di valorizzazione della buffer zone e la progettazione socio-economica.

L’Associazione Italia Langobardorum

L’Associazione Italia Langobardorum – formalmente costituita nel 2009 dai Comuni di Benevento, Brescia, Campello sul Clitunno (PG), Castelseprio (VA), Gornate Olona (VA), Cividale del Friuli (UD), Monte Sant’Angelo (FG), Spoleto (PG) e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – è la struttura di gestione del Sito UNESCO; non ha scopo di lucro e si occupa di avviare, coordinare e monitorare le azioni di rete relative alla valorizzazione, promozione e sensibilizzazione del sito UNESCO. Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, sensibilizzazione delle comunità locali, promozione dello sviluppo socio-economico sono dunque le principali direttrici lungo le quali si sviluppano le azioni che l’Associazione persegue con il supporto degli uffici di coordinamento locale, istituiti dai comuni fondatori e anche attraverso partenariati con soggetti pubblici e privati diversi, al fine di ampliare e sviluppare la “rete longobarda” in un percorso organizzato di interazioni con gli stakeholder dei territori.

Fanno parte del sito seriale Unesco della civiltà longobarda: l’area della Gastaldaga e il complesso episcopale a Cividale del Friuli (UD), il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo (FG), l’area monumentale con il Monastero di San Salvatore-Santa Giulia a Brescia, il castrum con la Torre di Torba e la Chiesa di Santa Maria Foris Portas a Castelseprio – Torba (VA), la Basilica di San Salvatore a Spoleto (PG), il Tempietto del Clitunno a Campello sul Clitunno (PG) e il Complesso di Santa Sofia a Benevento.

Per maggiori informazioni

www.longobardinitalia.it

Facebook/Instagram/Youtube “Longobardinitalia”

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Michela Federici