Sono trascorsi 10 anni da quando l’UNESCO dichiarò Patrimonio Mondiale i Longobardi in Italia.
Era il 25 giugno 2011, la notizia arrivò da Parigi.
Da allora, per i Comuni coinvolti nel sito seriale, è iniziato un nuovo percorso che sarà celebrato nel corso di tutto quest’anno con una grande festa diffusa in tutto il territorio nazionale attraverso un nutrito calendario di eventi a partire dal 25 giugno 2021
Il 25 giugno 2021 il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” festeggia il decimo anno dall’inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, momento in cui divenne il 46esimo sito Italiano iscritto e portando all’attenzione internazionale un popolo antico e spesso poco considerato.
L’Associazione Italia Langobardorum per celebrare il decennale del riconoscimento UNESCO ha in programma una serie di iniziative che dureranno un anno intero, a partire dal 25 giugno p.v. quando tutti i luoghi coinvolti nella rete del Sito seriale saranno aperti al pubblico con visite gratuite a cui si affiancheranno iniziative a carattere culturale, musicale, d’intrattenimento nonché istituzionali.
A far parte del sito seriale «I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)» iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale (World Heritage List) il 25 Giugno 2011 i comuni di: Cividale del Friuli (UD), Brescia, Castelseprio-Torba (VA), Campello sul Clitunno (PG), Spoleto (PG), Benevento e Monte Sant’Angelo (FG).
Il Sito seriale comprende le più importanti testimonianze monumentali longobarde esistenti sul territorio italiano, che si situano dal nord al sud della Penisola, laddove si estendevano i domini dei più importanti Ducati Longobardi, che formarono quella che possiamo definire la prima «nazione» italiana. I beni compresi nel Sito, rigorosamente selezionati, sono, ognuno per la propria tipologia, il modello più significativo o meglio conservato tra le numerose testimonianze diffuse sul territorio nazionale e rispecchiano l’universalità della cultura longobarda nel momento del suo apice. Ne fanno parte: l’area della Gastaldaga e il complesso episcopale a Cividale del Friuli (UD), l’area monumentale con il Monastero di San Salvatore – Santa Giulia a Brescia, il Castrum con la Torre di Torba e la Chiesa di Santa Maria Foris Portas a Torba e a Castelseprio (VA), la Basilica di San Salvatore a Spoleto (PG), il Tempietto del Clitunno a Campello sul Clitunno (PG), il Complesso di Santa Sofia a Benevento e il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo (FG).
L’Associazione Italia Langobardorum – formalmente costituita nel 2009 dai Comuni di Benevento, Brescia, Campello sul Clitunno (PG), Castelseprio (VA), Gornate Olona (VA), Cividale del Friuli (UD), Monte Sant’Angelo (FG), Spoleto (PG) e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – è la struttura di gestione del Sito seriale; non ha scopo di lucro si occupa di avviare, coordinare e monitorare le azioni di rete relative alla valorizzazione, promozione e sensibilizzazione del sito UNESCO. Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, sensibilizzazione delle comunità locali, promozione dello sviluppo socio-economico sono dunque le principali direttrici lungo le quali si sviluppano le azioni che l’Associazione persegue con il supporto degli uffici di coordinamento locale, istituiti dai comuni e anche attraverso partenariati con soggetti pubblici e privati diversi, al fine di ampliare e sviluppare la “rete longobarda” in un percorso organizzato di interazioni con gli stakeholder dei territori.
L’inserimento nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO è un riconoscimento prestigioso per la civiltà longobarda e per il significato storico dei monumenti e dei ducati che, lungo tutta la penisola, posero la premessa di quella che si può definire la prima “nazione” italiana. Dal loro arrivo in Italia, nel 568 d.C., alla caduta di Pavia, nel 774 d.C., per opera dei Franchi, guidati da Carlo Magno, i Longobardi ebbero un ruolo fondamentale: assimilarono la tradizione romana, la spiritualità del Cristianesimo, l’influenza Bizantina e i valori germanici, di cui erano portatori, dando vita ad una nuova ed originale cultura che vide il suo apice tra la fine del VII e l’VIII secolo d.C.
Un riconoscimento importante che dà conto di anni di ricerche che hanno interessato gran parte della penisola italiana, con scavi archeologici, revisioni di documenti, approfondimenti scientifici, progetti diagnostici, interventi di restauro e confronti specialistici, un percorso di studi che parte molto lontano e che ancora oggi non smette di stupire.
I Longobardi si pongono tra i principali protagonisti del complesso periodo di transizione tra l’Antichità ed il Medioevo avviando quel processo culturale, ereditato poi da Carlo Magno, che trasformò il mondo antico e contribuì alla formazione dell’Europa medievale
Il riconoscimento UNESCO ha definitivamente sancito l’importanza della storiografia recente, mettendo fine a quei concetti di “decadenza” e “barbarie” che venivano generalmente associati all’età che va dalla caduta dell’impero romano alla nascita di quello carolingio affermando invece l’idea di un continuum del processo storico caratterizzato dalla positiva compenetrazione di civiltà diverse.
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